CONTROLLO DELL'ACQUA POTABILE
CONTROLLO DELL'ACQUA POTABILE
CONTROLLO DELL'ACQUA POTABILE
Per analisi chimica dell'acqua potabile si intende l'analisi dei parametri chimico-fisici di base, dei sali e dei metalli presenti nell'acqua di rete. Per acqua di rete si intende l'acqua che sgorga dai rubinetti delle abitazioni.
Parametri da controllare | Unità di misura | Valore di parametro |
---|---|---|
pH | Unità di pH | 6.5 = pH = 9.5 |
Conducibilità | µS/cm | 2500 |
Durezza totale | gradi francesi °F (gradi tedeschi °D) | 15-50 (8 - 28) - Valori consigliati |
Alcalinità (carbonati) | mg/l CO3 | non definito dalla legge |
Alcalinità (bicarbonati) | mg/l HCO3 | non definito dalla legge |
Nitrati | mg/l NO3 | 50 |
Cloruri | mg/l Cl | 250 |
Fluoruri | mg/l F | 1.5 |
Solfati | mg/l SO4 | 250 |
Antimonio | µg/l Sb | 5.0 |
Piombo | µg/l Pb | 10 |
Arsenico | µg/l As | 10 |
Selenio | µg/l Se | 10 |
Ferro | µg/l Se | 200 |
Manganese | µg/l Mn | 50 |
Rame | µg/l Cu | 1.0 |
Zinco | µg/l Zn | non definito dalla legge |
pH dell'acqua potabile
Il valore di pH indica l'acidità o l'alcalinità (basicità) dell'acqua
potabile e viene misurato su una scala con valori compresi tra 0 e 14 pH:
valori di pH bassi (inferiori a 6) indicano che l'acqua è acida;
valori di pH vicini a 7 indicano che l'acqua è neutra;
valori di pH alti (superiori a 10) indicano che l'acqua è alcalina
(basica).
Secondo il D.Lgs n. 31 del 2001 il pH dell'acqua potabile deve essere compreso
fra 6.5 e 9.5 pH. I valori di pH diversi dalla neutralità sono dovuti agli
elementi chimici presenti nell'acqua. Valori più bassi o più alti indicano che
l'acqua è inquinata da basi forti o da acidi. Valori di pH superiori al valore
di pH 11 pH o inferiori a pH 4 sono da ritenersi pericolosi per la salute.
La Conducibilità elettrica o EC è un parametro che indica il contenuto di sali disciolti nell'acqua. Si parla di conducibilità elettrica perchè i sali si trovano come ioni carichi che consentono il passaggio di corrente elettrica nell'acqua. Se il valore di conducibilità dell'acqua è alto l'acqua è ricca di sali, se è basso l'acqua è povera di sali. Solitamente l'acqua possiede una conducibilità compresa da 100 a 1000 µS/cm. La conducibilità non deve superare i 2500 μS/cm a 20°C.
Durezza dell'acqua potabileLa Durezza dell'acqua è dovuta alla presenza di alcuni sali,
principalmente carbonato di calcio (CaCO3)e carbonato di magnesio (MgCO3).
La Durezza totale (GH), è la durezza propriamente detta che indica se
l'acqua è ricca o meno di sali minerali (come calcio e magnesio) e può essere
espressa:
in gradi francesi °F: (1 °F = 10 mg/l CaCO3 e
cioè 10 mg di carbonato di calcio per litro d'acqua);
in gradi tedeschi °D: (1 °D = 10.0 mg/l CaO e
cioè 10 mg di carbonato di magnesio per litro d'acqua).
La durezza temporanea o carbonatica (KH) è quella frazione della durezza
totale che può essere allontanata dall'acqua con un'ebollizione prolungata; in
tal modo gli ioni calcio e magnesio si legano ai carbonati e formano un composto
insolubile che precipita. Tale valore dipende anche dalla concentrazione
iniziale dei bicarbonati presenti. La frazione di durezza residua dopo questa
operazione è detta durezza permanente o non carbonatica ed è dovuta alla
presenza di anioni diversi dai bicarbonati, e cioè principalmente solfati,
nitrati, cloruri e fluoruri. I valori consigliati dalla legge per la durezza
sono compresi tra 15 e 50 °F che corrispondono a 8 e 28 °D (D. Lgs 31/2001). Le
acque vengono classificate in base alla loro durezza come segue:
Definizione | °F (gradi francesi) | °D (gradi tedeschi) | ppm o mg/l |
---|---|---|---|
molto tenera (molto dolce) | ≤ 7 | ≤ 4 | ≤ 70 |
tenera (dolce) | da 7 °F a 14 °F | da 5 a 8 | da 70 a 140 |
mediamente dura | da 14 °F a 22 °F | da 9 a 12 | da 140 a 220 |
abbastanza dura | da 22 °F a 32 °F | da 13 a 18 | da 220 a 320 |
dura | da 32 °F a 54 °F | da 19 a 30 | da 320 a 540 |
molto dura | ≥ 54 °F | ≥ 30 | ≥ 540 |
1 °D KH = 1 °D GH = 17.9 mg/l o ppm di CaCO3
1 grado tedesco corrisponde a 1.79 gradi francesi
1 grado francese corrisponde a 0.56 gradi tedeschi
L'Alcalinità indica la quantità di bicarbonato e carbonati e presenti
nell'acqua. L'alcalinità può essere quindi bicarbonatica HCO3- o più raramente
carbonatica CO3- . Nelle acque naturali, con pH fino a circa 8.5 sono presenti
solo bicarbonati; a pH superiori crescono i carbonati a sfavore dei bicarbonati.
In queste tipologie di acque prevalgono sostanzialmente carbonati e bicarbonati.
I carbonati e i bicarbonati hanno un effetto stabilizzante sul pH dell'acqua
(potere tampone). Carbonati, bicarbonati e anidride carbonica (che forma l'acido
carbonico), sono in equilibrio tra loro in maniera dipendente dal pH dell'acqua.
Ad esempio per un'acqua con pH 7 si ha: il 20% di anidride carbonica; l'80%
circa di bicarbonati; assenza di carbonati.
Per Residuo fisso o TDS si intende il grado di mineralizzazione
dell'acqua, cioè il quantitativo di sostanza solida perfettamente secca che
rimane dopo l'evaporazione di una quantità nota di acqua.
Si distinguono:
acque minimamente mineralizzate: ≤ 50 mg/l
oligominerali: da 50 a 500 mg/l
mediamente mineralizzate: da 500 a 1500 mg/l
ricche di sali: ≥ 1500 mg/l (valore limite per
il consumo umano)
I Nitrati (NO3¯) e i nitriti (NO2¯) sono dei composti
inorganici contenenti azoto ed ossigeno. I batteri degradano la materia organica
trasformandola in composti inorganici, fra cui lo ione ammonio (NH4+)
e l'Ammoniaca (NH3) che, in seguito al processo di
nitrificazione, vengono trasformati in ioni nitrito (NO2¯) e, in seguito, in
ioni nitrato (NO3¯). Nitrati e nitriti possono essere indice di contaminazione
chimica di origine fognaria, agricola o industriale.
I Nitrati non devono superare valori di 50 mg/l, mentre i nitriti non
devono superare valori di 0.50 mg/l. Nitrati e nitriti sono inodori e
insapori, pertanto sono rilevabili solo eseguendo analisi periodiche dell'acqua.
I Cloruri sono composti inorganici contenenti cloro. Il principale
cloruro è il sale da cucina (cloruro di sodio o NaCl), ma esistono anche
il cloruro di alluminio, il cloruro di calcio e il cloruro di potassio. I
cloruri indicano la presenza di sali di cloro nell'acqua e non devono
superare i 250 mg/l.
I valori di cloruri nell'acqua possono essere elevati per: la presenza di acqua
salata in aree marittime costiere; gli scarichi industriali e urbani; l'utilizzo
di sale per sciogliere il ghiaccio sulle strade.
Nell'acqua potabile è possibile trovare il cloro sotto diverse forme:
il Cloro libero che è la quantità di cloro attivo
presente nell'acqua non ancora legato con altri elementi e che, perciò, mantiene
integro il suo potere disinfettante;
il Cloro combinato che corrisponde alla quantità
di cloro legato agli inquinanti disciolti in acqua (composti organici ed
inorganici contenenti azoto).
Il cloro libero deriva dai processi di disinfezione
delle acque in cui si utilizzano prodotti a base di cloro, ad esempio il
cloro gassoso (Cl2), l'ipoclorito di sodio (NaClO) e l'ipoclorito
di calcio (CaClO). L'utilizzo del cloro libero come trattamento di
disinfezione garantisce una buona qualità microbiologica dell'acqua potabile.Le
normative stabiliscono un valore limite per il cloro libero di 0.2 mg/l.
L'origine dei Fluoruri è naturale, ma possono anche derivare da industrie di fertilizzanti e dell'alluminio.Di solito nelle acque i livelli di fluoruri sono inferiori a 1.5 mg/l tuttavia in aree ricche di minerali contenenti fluoruri le acque sotterranee possono contenerne circa 10 mg/l. I Fluoruri non hanno effetti tossici, ma livelli di fluoruri superiori a 1.5 mg/l possono causare fluorosi dentale (annerimento dello smalto dei denti).
Solfati (SO4-)I Solfati sono anioni non tossici largamente diffusi. Questi composti
contengono zolfo che, ad alte concentrazioni, possono essere causa di effetti
lassativi e irritazioni gastrointestinali.
La presenza dei solfati nelle acque deriva da numerosi minerali, soprattutto
depositi di gesso, dalle deposizioni atmosferiche oppure da contaminazioni
chimiche della falda e/o della rete di distribuzione. In concentrazioni
superiori a 250 mg/l i solfati conferiscono un sapore amaro all'acqua.
La normativa impone un valore limite di 250 mg/l. La presenza dei solfati
nelle acque può derivare da minerali presenti nel sottosuolo oppure da
contaminazioni chimiche della falda e/o della rete di distribuzione.
Il Cromo è un metallo pesante che è possibile trovare nell'acqua potabile sotto diverse forme. Tubazioni e rubinetterie cromate o contaminazione chimica dell'acqua di falda di origine industriale possono portare a valori in eccesso di cromo nell'acqua di rete. La forma più pericolosa per la salute dell'uomo è il cromo esavalente (Cr VI). La somma delle diverse forme chimiche di cromo (cromo totale) non deve superare i 50 µg/l.
Nichel (Ni)Il Nichel è un metallo utilizzato in diverse leghe, fra le quali anche
quelle per le rubinetterie. Può derivare anche da contaminazioni esterne alla
rete privata o da effluenti di acciaierie e industrie chimiche.
Il valore limite di concentrazioni di nichel nell'acqua potabile è di 20 μg/l.
Il nichel può provocare la comparsa di dermatiti da contatto, patologie
gastrointestinali, epatiche e renali. E' genotossico e cancerogeno.
Il Ferro è un metallo comune che può essere presente in tracce
nell'acqua potabile in seguito al passaggio dell'acqua attraverso minerali
ricchi di ferro; all'uso di flocculanti negli impianti di trattamento per la
produzione di acqua potabile; alla corrosione delle condotte in acciaio e ghisa
durante la distribuzione dell'acqua.
Una concentrazione di ferro di circa 0.3 mg/l, pur non presentando elevata
tossicità per l'uomo, conferisce all'acqua una colorazione gialla e un sapore
metallico sgradevole. La quantità di ferro presente nelle acqua potabili non
deve superare 0.2 mg/l.